Positano, l’addio a “Zi Nanella” di Giuseppe Rispoli: «T’aggie vulete bene, ce verimme»
La giornata di ieri ha segnato un momento di grande cordoglio per la comunità di Positano: è scomparsa la 95enne Teresa Pollio, una figura profondamente legata al tessuto umano e culturale del paese. A ricordarla è il nipote Giuseppe Rispoli che sui social ha condiviso un messaggio intriso di nostalgia, affetto e memoria storica. Le sue parole restituiscono il ritratto non solo di una persona amata, ma anche di un’intera epoca fatta di tradizioni, artigianato e legami familiari indissolubili.
Giuseppe così scrive: «Avevano un negozio soprattutto di borse di cuoio rint’o sciumme a marina. Ho passato la mia infanzia lì tra ricordi e momenti indimenticabili. Erano le mie zie, le due gemelle. Le chiamavamo zi Nanunne e zi Nanella. Ieri zi Nanella ha raggiunto la sua sorella gemella.
Pezzi di storia Positanese che ci ha lasciato portandosi dietro quel sentimento e quell’amore per il paese vasato d’’o sole e d’’o mare che è cambiato e continua a cambiare. Ma loro e tutti quelli che l’hanno amato e abitato non sono cambiati e non cambieranno mai rimanendo dei punti fermi nei nostri pensieri e noi abbiamo il dovere di conservare quello che c’hanno lasciato e di custodire proprio quel sentimento puro e semplice che piano piano potrebbe sbiadirsi facendoci perdere la nostra identità di positanesi.
Ciao Zì Nanella, t’aggie vulete bene, ce verimme.
Nella foto ‘o nonne pittore e tutte le figlie».
Il messaggio di Rispoli va oltre la semplice commemorazione: è la fotografia affettiva di un luogo, di un tempo e di una comunità.
Il riferimento al negozio di borse di cuoio “rint’o sciumme a marina” evoca immediatamente l’atmosfera artigianale e autentica della Positano di un tempo, quella in cui botteghe e famiglie erano custodi di tradizioni tramandate di generazione in generazione.
Le due gemelle, “zi Nanunne e zi Nanella”, rappresentavano non solo un punto fermo nella vita familiare di Giuseppe, ma anche una presenza rassicurante e simbolica per chiunque, a Positano, avesse incrociato il loro cammino.
Tra le righe del post emerge un sentimento profondo: la consapevolezza che Positano – come ogni luogo – stia cambiando. Il paese “vasato d’’o sole e d’’o mare” vive oggi trasformazioni naturali e sociali che possono talvolta far perdere di vista le proprie radici.
Rispoli richiama un compito prezioso: custodire ciò che i nostri anziani ci hanno lasciato affinché quel “sentimento puro e semplice” non si perda nel tempo. È un invito alla memoria, alla responsabilità collettiva, alla difesa dell’identità positanese di fronte alle evoluzioni dell’epoca moderna.
Il suo saluto finale, “Ciao Zì Nanella, t’aggie vulete bene, ce verimme”, è un abbraccio ideale, delicato e sincero. Parole semplici ma potenti, che raccontano il legame profondo tra generazioni e il valore dei ricordi che continuano a vivere anche quando le persone non ci sono più.
La scomparsa di Zi Nanella lascia un vuoto che va oltre l’ambito familiare: rappresenta la perdita di uno dei tanti tasselli che compongono la memoria viva di Positano. Il ricordo condiviso da Giuseppe Rispoli restituisce dignità, affetto e autenticità a una figura che, nel silenzio del suo quotidiano, ha contribuito a definire la storia di un paese.
È proprio attraverso testimonianze come questa che una comunità riscopre il valore del passato e trova la forza per preservare la propria identità, anche mentre tutto intorno cambia.




