Piano di Sorrento, la riflessione di don Rito Maresca: l’autorità che fa crescere
Una riflessione profonda, capace di andare oltre l’attualità e di interrogare la coscienza di ciascuno arriva dal post pubblicato da don Rito Maresca, amministratore parrocchiale della Parrocchia di Mortora a Piano di Sorrento. Parole semplici ma incisive, che prendono spunto dal Vangelo per offrire uno sguardo nuovo sul significato autentico dell’autorità, spesso confusa con il potere e il controllo.
In un tempo in cui il concetto di autorità appare frequentemente associato a imposizione, rigidità e gerarchie, don Rito invita a riscoprirne la radice più vera: quella che genera vita, che accompagna, che fa crescere. Una meditazione che parla non solo ai credenti, ma a chiunque si trovi, ogni giorno, a esercitare un ruolo di responsabilità nelle relazioni familiari, lavorative e sociali.
Don Rito scrive: «C’è un’autorità che schiaccia e un’autorità che fa crescere.
«Gli si avvicinarono i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo e dissero: “Con quale autorità fai queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?”».
Che cos’è davvero l’autorità?
Siamo abituati a pensarla come un potere che viene dall’alto, come un titolo, una carica, una firma, un timbro. In realtà la parola autorità viene dal latino augere: far crescere. La vera autorità non controlla, non schiaccia, non umilia. La vera autorità fa crescere.
I capi e i sacerdoti chiedono a Gesù i documenti, le autorizzazioni, i titoli. Vogliono sapere “chi ti ha dato il permesso”. Gesù invece esercita un’autorità diversa: non domina le persone, le libera; non le tiene sotto, le fa alzare; non le rende dipendenti, le rende più vive.
Un maestro vero non ha bisogno di imporre sé stesso, ha un solo desiderio: vedere crescere chi gli sta davanti.
Questa pagina non parla solo di Gesù. Parla anche di me, di te, di come stiamo nel mondo. Ogni giorno esercitiamo un certo tipo di autorità: come genitori, educatori, preti, insegnanti, responsabili, colleghi, amici. Possiamo scegliere un’autorità che reprime, che mette paura, che tiene tutto “sotto controllo”. Oppure un’autorità che fa fiorire, che incoraggia, che rende gli altri un po’ più grandi.
Oggi chiediti: che tipo di autorità sto esercitando nelle mie relazioni? Le persone che incontro si sentono più piccole o un po’ più grandi dopo aver parlato con me?».
Un messaggio che invita a una verifica personale e comunitaria, richiamando tutti alla responsabilità di uno stile di vita fondato sull’ascolto, sull’accompagnamento e sulla crescita reciproca. Dalla Parrocchia di Mortora, una parola che si fa seme, capace di interrogare e di generare cambiamento.


