Piano di Sorrento, don Rito Maresca: “Se qualunque cosa fai viene giudicata… forse il problema non sei tu”
Una riflessione intensa, capace di toccare il cuore dei fedeli e stimolare un pensiero autentico sulla fede e sul modo in cui percepiamo il giudizio. Don Rito Maresca, amministratore parrocchiale della Parrocchia di Mortora, ha condiviso sui social un messaggio profondamente umano e spirituale, che invita a interrogarsi sul rapporto con Dio e sull’immagine – spesso distorta – che ne costruiamo quando sbagliamo.
Nel suo scritto don Rito parte da un brano del Vangelo per evidenziare come il giudizio, ieri come oggi, possa diventare una trappola che schiaccia e confonde, allontanandoci dal cuore del cristianesimo: un Dio che ama, accoglie e siede alla tavola della vita.
Don Rito scrive: «Se qualunque cosa fai viene giudicata… forse il problema non sei tu.
“È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: ‘È indemoniato’. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: ‘Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori’.”
C’è qualcosa di strano nella religione quando diventa sempre seria, anzi seriosa.
Come se Dio fosse infastidito dalla vita, dal sorriso, dalla tavola condivisa, dall’amicizia.
C.S. Lewis raccontava che il custode del castello — immagine del prete — a un certo punto indossava una maschera solenne e cambiava voce. Succede ancora: cambiamo tono, postura, linguaggio… come se per parlare di Dio dovessimo smettere di essere umani.
Eppure Gesù no.
Il Figlio dell’uomo mangia e beve. Sta a tavola. Ride. Si lascia invitare.
E per questo viene accusato. Perché chi vuole una religione senza vita non sopporta un Dio troppo umano.
“Amico dei peccatori”.
Forse è il titolo più bello di Gesù. E anche quello che più fatichiamo a credere davvero.
Perché quando sbagliamo immaginiamo subito uno sguardo severo, un dito puntato, un giudizio che pesa. Facciamo fatica a immaginare gli occhi di un amico che ti guarda con tenerezza e dice: “Vieni, usciamo da questo pasticcio insieme”.
Se Dio fosse davvero così — amico, non giudice; compagno di tavola, non censore — quanto cambierebbe il nostro modo di vivere la fede?
Quanto cambierebbe il nostro rapporto con noi stessi, con i nostri errori, con le nostre cadute?
Oggi prova a fermarti un attimo e chiederti: che volto ha Dio per me, quando sbaglio?».
Il messaggio lanciato da Don Rito non è soltanto una meditazione spirituale, ma un invito a ripensare la relazione con Dio liberandola dalla paura, dal peso del giudizio e da immagini troppo rigide o moralistiche. La figura di Gesù come “amico dei peccatori” diventa, nelle sue parole, un punto di partenza per una fede più umana, capace di accogliere le fragilità e trasformarle in un cammino condiviso.
Una riflessione che offre un momento di introspezione e di conforto nel cuore dell’Avvento.




